1987 - Piaggio SuperBravo "Red Skin"
Il SUPERBRAVO non era velocissimo: come gli altri cinquantini PIAGGIO, si fermava ai 45/50km/h previsti dalle normative, ma aveva una bella ripresa ed una discreta potenza. Comodo per 2 persone. La semplicità della meccanica lo rendeva molto affidabile (mai rimasto appiedato). In discesa, comunque riusciva a superare le strozzature di fabbrica e superva i 70km/h, per cui se la famosa “Salita della Sorda” era un po’ una sofferenza in salita, in discesa diventava divertimento allo stato puro. Lo stesso comportamento si verificava quando percorrevo la strada per Marina di Modica: l’andata era una favola, il ritorno una sofferenza.
Mio padre aveva dato il suo no categorico a marmitte rumorose ed elaborazioni del motore (al tempo normale routine sul 95% dei ciclomotori), ma un pomeriggio un amico mi mostrò una stupenda marmitta Polini e mi propose di montarla sul mio cinquantino. Il SUPER BRAVO andava a meraviglia, ma dopo qualche giorno, la pazienza di mio padre si esaurì e dovetti rimettere lo scarico originale: che peccato!
Si prestava anche a fare un po’ di sterrato per via delle ruote chiodate e per il parafango anteriore distante dalla ruota e il parco giochi preferito di quegli ultimi anni ’80 era la Caitina, sede attuale del nuovo campo sportivo, al tempo cantiere aperto con cumuli di sabbia (indurita dalla lentezza dell’avanzamento dei lavori pubblici che allora ci sembrava normale in quest’angolo si Sicilia) che erano per noi rampe formidabili per sperimentare i primi salti
Il SUPER BRAVO era leggerissimo ed impennava a meraviglia. E infine, le cadute, 2 in particolare: la prima in uno dei tornanti della Via Fontana, salendo da Modica Bassa a Modica Alta, e l’altra lungo la Via Marchesa Tedeschi, proprio davanti alla bottega del babbo. Nel primo caso ho sperimentato la totale perdita di grip delle gomme in caso di olio sull’asfalto. Nel secondo caso, mi divertivo ad far impennare il cinquantino sull’asfalto sconnesso, ma una buca traditrice mi mandò al tappeto senza preavviso.
14 anni, finalmente, un traguardo desiderato con tutto me stesso. Non riuscivo più a tenere a bada la mia voglia di 2 ruote. Negli ultimi mesi mi era capitato più volte di guidare dei cinquantini: il SI PIAGGIO di mio fratello (blue, 2° modello, quello con volano...), il velocissimo FIFTY MALAGUTI di Pierino e soprattutto il CICLONE di Scheggia che andava più di un 125: toccava i 40km/h in prima marcia!
Ad una esposizione PIAGGIO in Piazza una domenica mi ero innamorato del SUPER BRAVO in versione 3 marce (cambio alla mano, come la mitica Vespa): la sua livrea rosso/nera lo differenziava dagli altri modelli a presa diretta (diffusissimi) e in tutto si contarono 3 esemplari in tutta la città (il mio fu il primo).